Quest'anno il natale è un po' spento, luminarie scarse ma tanta attesa.
Luce quanto mi costi, immutata ed immutabile, scintilla che illumina la nostra vita e consuma il nostro conto…scriverebbe un poeta contemporaneo. Invece, più mestamente Antonio Polito sul Corriere della Sera del 01/09 parlava di "fine dell'abbondanza" preannunciando un ritorno all'austerità con costi dell'energia alle stelle e risparmi forzosi. Molti anni fa la Fiat acquistò l'Alfa Romeo, fu un'operazione sciagurata per molti versi, da un lato un'azienda quella torinese nota per la parsimonia dell'allora dirigenza ( Valletta era già andato in pensione ma Romiti non scherzava affatto in fatto di risparmio) e dall'altra un'azienda a controllo statale dove nessuno si curava neanche di spegnere le luci dei corridoi dopo la fine del turno.
Nel nostro piccolo abbiamo dovuto apporre un cartello in bagno per avvisare di spegnere le luci dopo aver espletato i bisogni fisiologici. Insomma, è come scrivere in un bar "le consumazioni si pagano", d'altronde quando è tutto dovuto e quasi gratis subentra il menefreghismo spinto.
Primo comandamento: porre attenzione anche ai piccoli led, prepariamoci allo spegnimento forzato delle luci.
Secondo comandamento:
le domeniche a piedi, non foss'altro perché ne giova l'ipertensione arteriosa. Anzi, iniziamo da lunedì…